Al limitare di Borgo Piave, sul lato sinistro della strada che porta a Giammatteo (tagliata dalla più importante Frigole-Lecce) sorge la masseria Cervalura. Quel tracciato è molto antico, più della stessa masseria, e collegava, in linea parallela col mare Adriatico, varie masserie.
Perché “antico più della stessa masseria”? Perché Cervalura è nominata per la prima volta “solo” nel 1641, poco meno di 400 anni fa e si ritiene sia nata come “figlia” della masseria La Grande, poco distante, allora in progressiva espansione.
In un documento, appunto del 1641, si citano le due masserie come proprietà di Giovanni Antonio Maremonti, chierico, il quale fonda sulle rendite annuali di esse un capitale a favore del monastero di San Matteo di Lecce. In quello scritto si dice che Cervalura ha “curti”, case e pozzo, e che il suo territorio è coperto da molta “macchia” (forse l'antenata dell'attuale “bosco della Cervalura”, tra Borgo Piave e Gimmatteo, grande e bello, meta di passeggiate).
Pochi decenni dopo, agli inizi del Settecento, la Cervalura è citata come proprietà degli Olivetani del monastero dei Santi Nicolò e Cataldo, che già da oltre 200 anni detengono la masseria Frigole.
E veniamo alla sorprendente notizia del 1912, dopo aver annotato che già nel 1909 l'estensione delle masserie era diventata questione incandescente perché giudicata in gran parte illegittima, con episodi violenti e varie devastazioni che avevano coinvolto anche la Cervalura. Dunque nel possente documento del 1912 dell'avvocato Nicola Bodini in difesa degli interessi del Comune di Lecce in vertenza con i proprietari di un'ottantina di masserie, si citano addirittura due masserie “Cervalora”: una estesa 96 ettari, l'altra 307 ettari, quindi questa seconda molto grande (sicuramente è qui compreso anche il citato bosco).
Nel 1921 la Cervalura, come la masseria Olmo, passa per esproprio all'Opera Nazionale Combattenti ed è condotta dal 1932 al 1940 da Alessio Prontera di Specchia, ex combattente della I guerra mondiale, quindi da Francesco Gravili di Vernole, poi ad altri proprietari.
Nel 2013 sul n° 1 del giornale “Voci da Frigole”, edito dal nostro Comitato unitario (Cufrill), abbiamo riportato i ricordi di piccola bambina, legati alla laboriosa e vivace vita della masseria Cervalura, di Rita Prontera, nata nel 1931 ultima dei 10 figli di Alessio e Maria Rosaria De Donatis. Ne riportiamo uno, drammatico: “Piango disperata di paura quando il terribile uragano del 1939 [23 ottobre] rovescia a terra le mucche spezzando loro le corna, le tegole del tetto sono spazzate via, “lu tata” (il papà) è incollato al suolo con la faccia all'ingiù e le mani a coprirsi la testa...”