Giammatteo: antica masseria “decapitata”

C'è una lunga strada che esce dal rione Santa Rosa di Lecce in direzione nord e che è denominata Via Giammatteo. Si tratta di un secolare tracciato, qua e là “raddrizzato”, che dalla città porta appunto alla antica masseria Giammatteo, nel circondario di Frigole e da lì alla masseria Solicara. Quella strada è percorsa il sabato e la domenica da frotte di Leccesi che vanno a rifornirsi di pane, pittule e altre leccornie al forno situato di fronte alla masseria e al vicino stabile, armonioso e compatto, dell'oleificio che ha compiuto da poco il secolo di vita. L'osservatore attento nota che Giammatteo non ha sopraelevazioni, elemento costruttivo che invece è comune alle masserie e che era abitazione temporanea, nei mesi più caldi o in occasione dei raccolti, dei facoltosi proprietari residenti in città. Ma anche Giammatteo fu per secoli una masseria “normale”, e lo fu fino al 1939, quando il 23 ottobre un terribile ciclone sconquassò l'edificio e rese pericolante la parte alta che fu abbattuta e non più ricostruita, lasciando così la costruzione “decapitata”. Fu invece ristrutturato tutto il piano terra, ampliando i fabbricati e la spaziosa corte interna attorno alla quale furono ricavate otto abitazioni per i coloni. La masseria è antica: è infatti del 1483 il primo documento che la cita come “massaria dello Pellitta”, insieme alla vicina Turriso-Stomeo, detta poi Giammatteo Vecchio, di cui oggi resta solo un brandello di muro. La denominazione Giammatteo (probabile nome o cognome dei proprietari di allora) appare per la prima volta nel 1625, quindi 400 anni fa giusti giusti. La masseria attraversò i secoli secondo ritmi di vita e di fatiche comuni a tutte le altre sue “consorelle”: vicende che potrebbero essere raccontate da alcuni possenti olivi, antichissimi, presenti nelle sue pertinenze. E veniamo al 1912: in un corposo documento dell'avvocato Nicola Bodini relativo a una vertenza del Comune di Leccce contro varie masserie, Giammatteo appare di proprietà di Leonardo, Teresa e Benedetto Mancarella ed è estesa circa 340 ettari. Ma già nel 1920 essa passa all'Opera Nazionale Combattenti (ONC) che diviene proprietà di 2.400 ettari di territorio che ha come centro di riferimento Frigole. Verso la metà degli anni Trenta l'ONC affida a mezzadria Giammatteo a Donato Corrado, originario di Supersano come la moglie Carmela Tronci, genitori, i due, di una numerosissima figliolanza che ha messo radici. Alla masseria l'ONC assegna il numero 19, che con l'Ente Riforma a partire dal 1956 diventerà il numero 214.