Frigole e il mare: la storia dei fratelli Lubelli, pescatori per passione

Frigole non è soltanto campagna e macchia mediterranea, canali e coltivazioni. È anche mare, spiagge e antiche pratiche che resistono nel tempo. È da questo legame profondo con il mare che nasce la storia dei fratelli Lubelli, Sergio e Oronzino, protagonisti di una piccola impresa familiare che unisce tradizione, rispetto dell’ambiente e spirito comunitario. Abbiamo incontrato Sergio in pescheria, tra casse colme di pescato fresco: ombrine, scorfani, seppie, polpi. "Siamo usciti stamattina alle 5:30," racconta, con la naturalezza di chi ha il mare nel sangue. Eppure la famiglia Lubelli non è nata nella pesca. "Nostro padre era operaio specializzato. Abbiamo imparato tutto da amici di Fasano, famiglie di pescatori che si sono trasferite qui. Così, con il tempo, ci siamo appassionati e abbiamo iniziato anche noi." Tutto è cominciato con una barca usata, acquistata da un’altra famiglia che aveva scelto di cambiarla. Poi, nel 1998, la costruzione della barca nuova, pensata su misura per il loro lavoro. Infine, l'apertura della pescheria e, successivamente, della friggitoria. Oggi, questa attività è un punto di riferimento per il litorale leccese, frequentata da chi cerca pesce fresco e autenticità. "Fare il pescatore è un mestiere duro," spiega Sergio. "Si esce anche a Natale, anche con la pioggia, quando il tempo lo consente. Solo se ce l’hai nel sangue, puoi affrontare i sacrifici." La giornata tipo inizia all'alba – o anche nel cuore della notte, nei periodi di pesca delle triglie – e non conosce orari fissi. "Il mare non aspetta," aggiunge sorridendo. Oltre al lavoro, c’è un profondo rispetto per il mare: "Non puoi fare lo spavaldo. Il mare va rispettato, sia nei suoi tempi che nella sua natura." I fratelli Lubelli partecipano anche a progetti per la pulizia del fondale marino: "Abbiamo trovato di tutto nelle reti, anche lavatrici. Ora raccogliamo i rifiuti e li riportiamo a terra, grazie a un progetto delle cooperative." Il rispetto per l’ambiente si riflette anche nelle tecniche di pesca: "Usiamo reti con maglie più larghe, per non catturare i pesci piccoli e non impoverire il mare. È una scelta che nel lungo periodo dà frutti migliori." L’azienda oggi è una realtà viva e inclusiva, dove lavorano anche giovani locali e persone immigrate. "Abbiamo offerto lavoro e una casa a Sabir, che arriva dal Bangladesh. Per noi è parte della famiglia." La storia personale si intreccia con quella di Frigole: la famiglia Lubelli ha radici profonde qui. "Nostra nonna aveva un tabacchino a Borgo Piave, sotto le case della marina. Nostro padre è nato a Vernole, ma si è trasferito qui. Oggi quel tabacchino è ancora della nostra famiglia, gestito da mio nipote." Dalla prima barca acquistata per passione, alla costruzione di una realtà solida e stimata, quella dei Lubelli è una storia che parte dal mare e arriva ai cuori – e ai palati – di chi sceglie ogni giorno la loro pescheria o si siede d’estate nella loro friggitoria. Un esempio di come, anche in un piccolo borgo come Frigole, si possano costruire modelli sostenibili e radicati nella tradizione, capaci di guardare al futuro con rispetto e determinazione.

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